Intervista a Monica Marra che ci presenta “L’urdema sagliuta”

Monica Marra, nata a Napoli nel 1977, è stata definita voce mantra della musica napoletana.

Inzia la carriera solista con la corale “Gli Angeli”,  esibendosi in VATICANO dinanzi al Papa Giovanni Paolo II anno nel 1996.

Dopo aver partecipato e vinto il Concorso Voci Nuove del Comune di Napoli, Monica Marra va in finale a Una voce per Sanremo nella città dei fioririsultato che la porterà alla conquista del Premio Mia Martini.

Nel 2017 si avvicina al mantra madre di Selene Calloni, con Loredana Salomone; la sua “voce mantra”, originale e unica, diventa riconoscibile e amata dalla gente.

Si esibisce  quindi in spettacoli e seminari con tecniche vibrazionali di secondo livello e rituale dei sensi Osho Shamanic e School Waves of Energy insieme a Anatta Agim.

Nel 2018 e 2019 porta la melodia napoletana in concerto anche in altri paesi come Francia e Spagna.

Nasce così la collaborazione di Monica Marra con Carlo Faiello che confeziona un inedito per lei dal titolo Madre Nera (Finalista Festival di Napoli New generation 2017) , riscuotendo consensi di critica e pubblico.

 

 

Buongiorno Monica, ci descriva come è arrivata alla creazione del suo ultimo singolo “L’URDEMA SAGLIUTA”

In verità svelo un grande segreto  ,le canzoni sono come le relazioni quando sei pronta arrivano loro da te.

Si ero in un momento di crisi e come tutti i momenti di crisi portano con se grandi cambiamenti .

Grazie per questa domanda sono proprio felice di raccontare il percorso che ha dato vita a questo singolo. La scintilla è stata l’amicizia nata tra me e Michele Bonocore nella gondivisione di musica ed esperienze .

Io adoro la sua canzone Voglio” sul a te” e adoro tutti i suoi brani ,ma in particolar modo un giorno mi fece sentire una canzone che si chiamava “ammor mio perduto “e mi chiese di cantarla .Io onorata e felice risposi di pancia con un ricco si.

Chiaramente dentro mi risuonava”l urdema sagliut “perché non mi risunava nessuna perdita o amore tormentato ma mi riportava alla mia esperienza esorcizzare quel momento con il vanto affinché una canzone possa incoraggiare ogni persona che sente di arrendersi e che lascia spazio all’oscurità dell’ombra e non alla luce che il sogno e la fantasia ti dona.Fu straordinaria l’umiltà e l’amorevolezza di Michele e Ennio nel creare con eccitazione meraviglia amore e professionalità esperienza indimenticabile che auguro a tutti gli artisti  di vivere.

A quale delle sue esperienze all’estero è legato un ricordo particolare e perché?

Sono tanti i ricordi ma l’anno scorso a Natale a Madrid ,in particolare ad un mio concerto con musicisti Spagnoli

Tutta la platea uniti dal canto si sono lasciati cantare come un unica voce e non sentivi alcuna separazione ne di lingua ne di appartenenza ne di niente senti fortemente la fusione e l’essere cittadina fel mondo senza stupidi confini e limitazioni.

Come si possono fondere, all’interno di un brano o addirittura di un album, sonorità che derivano da mondi e popoli diversi per creare in seguito un prodotto che possa essere degno di nota?

Ci sono ingredienti speciali per realizzare questa ricetta.

Tutti noi artisti sperimentiamo vari generi ,esploriamo .Per quanto mi riguarda io, in ogni genere e cultura musicale, trovo sempre qualcosa che mi rapisce e  che mi stimola a portarla nella mia musica Napoletana, per donarle un abito diverso .

Quindi tra gli ingredienti c’è la curiosità e il desiderio di conoscere.

Poi se sei connessa con te stessa lo sono anche gli artisti che incontri,eMichele Bonocore ,Ed Ennio Mirra sono proprio a ritmo vibrazionale proprio così.

E poi ancora cuore e professionalità e creatività tutto ciò dona dignità e onore alla musica.

Poi ancora

Quali considera i suoi modelli artistici di riferimento? Ha un artista particolare in mente?

Modugno,Carosone,Murolo,e il rivoluzionario Pino Daniele in particolar modo ci sono sue canzoni che vibrano mie corde particolari come terra mia che mi ha onorata proprio quest’estate con la vincita del premio Pino Daniele .Sento in questa canzone un anima sciamanica come molti brani di Gragnaniello che sento molto vicino.

Quali sono al momento i suoi progetti per il prossimo futuro? Le piacerebbe collaborare con altri artisti della sua città?

Si assolutamente mi piacerebbe continuare con il grande Carlo Faiello e poi collaborare con Enzo Avitabile e con Gragnaniello che come me  attraverso la musica dicono cose importanti per il sociale e l’evoluzione personale.

In quale modo la musica napoletana potrà ricoprire una posizione di primo piano all’interno del panorama nazionale?

Io credo che la musica Napoletana che si avvale della sonorità del Napoletano che è una vera e propria lingua proprio grazie alle sue caratteristiche e al suo spessore culturale.Ecco mantenere dignità attraverso la cultura e la contaminazione ,trasformandola in un linguaggio universale,con suoni senza spazio tempo dall’ancestrale al moderno passando per la classicità.

 

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